Commissioni dei broker spiegate semplice: spread, overnight, inattività

2 Dic 2025

“0 commissioni” è lo slogan più abusato nel trading online. La realtà è che i costi ci sono sempre, solo che cambiano forma. Se non li capisci, ti mangiano il rendimento senza che te ne accorga.


1. Spread

Lo spread è la differenza tra prezzo di acquisto (ask) e vendita (bid).

Esempio banale:

  • compri EUR/USD a 1,1002
  • il bid è 1,1000
  • spread = 0,0002

Sui CFD e sul forex è spesso la voce di costo principale.
Più fai operazioni frequenti, più lo spread pesa.


2. Commissioni fisse per ordine

Su molte azioni/ETF reali trovi:

  • commissione fissa per trade (es. 1–5 €);
  • oppure percentuale sul controvalore.

Altri broker eliminano la commissione diretta ma guadagnano sullo spread, su servizi premium o su altre voci di costo.


3. Commissioni overnight (swap)

Se usi CFD, ogni posizione tenuta aperta oltre la giornata di solito:

  • genera un costo overnight (interesse sul capitale preso in prestito);
  • raramente può essere un accredito, ma di norma è un costo.

Chi fa trading “mordi e fuggi” ignora queste voci e poi si stupisce del saldo che non torna.


4. Commissioni di inattività

Molti broker prevedono:

  • una fee mensile dopo X mesi senza operazioni o accessi;
  • importi tipici 5–10 €/mese.

Non è un problema se sei attivo, ma è un massacro se lasci 200 € nel conto e non lo usi più.


5. Costi di deposito e prelievo

  • bonifici spesso gratis o quasi;
  • carte o e-wallet possono avere piccole fee;
  • alcuni broker assorbono il costo in cambio di margini su altre voci.

Leggi sempre la pagina “Tariffe/Fees” del broker, non la brochure marketing.


6. Come confrontare davvero le commissioni

Fai un esempio concreto:

  • quanti trade al mese prevedi (azioni/ETF/CFD)?
  • dimensione media di ogni ordine?
  • quanto spesso tieni posizioni CFD overnight?

Poi costruisci un mini-scenario con 2–3 broker e calcoli i costi annui.
FinanceCompare ti aiuta a restringere la lista a pochi conti trading competitivi; la scelta finale va fatta sui numeri, non sugli slogan.

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